Star Wars: storia di un logo
Guerre Stellari è un film che ha cambiato le regole del gioco nel cinema fantascientifico, unendo per la prima volta in una grande saga a episodi l'avventura classica, il romanticismo e i combattimenti nello spazio. Star Wars è il film simbolo di una intera generazione (la mia), che ha impresso in modo indelebile nell'immaginario comune personaggi, modi di dire, storie, racconti e – non da ultimo – un design riconoscibilissimo.
Il logo di Star Wars che tutti conosciamo oggi, in realtà, ha una storia lunghissima di modifiche, bozze, cambiamenti e "fratelli minori". In soli quattro anni (dal 1976 al 1980) il brand Star Wars è stato modificato, rielaborato, adattato e stravolto innumerevoli volte.
Tutto iniziò intorno al 1976, quando George Lucas incaricò Ralph McQuarrie di disegnare il logo per il suo prossimo film, che allora si chiamava The Star Wars. Il risultato fu questo, con un eroe (un po' Luke Skywalker, un po' Han Solo) illustrato e un lettering lineare di ispirazione moderna. McQuarrie si ispirò al Futura Display, modificandone alcuni tratti (come la curiosa coda della T) per ottimizzare la crenatura.
Ma qualcosa non funzionava nel lettering. Il nuovo logo fu commissionato questa volta a Joe Johnston: il designer mantenne l'illustrazione originale, affiancando però un carattere diverso basato sul Precis.
I famosi titoli di testa inclinati che spariscono nello spazio ispirarono Lucas per l'edizione successiva del logo che, nella sua mente, sarebbe stata quella definitiva. Il designer Dan Perri se ne occupò, sfruttando l'idea del punto di fuga per costruire un logo prospettivo più compatto e incisivo dei precedenti. Purtroppo, nemmeno questo logo soddisfece completamente il regista, che lo utilizzò solo su alcuni manifesti.
Fu il turno di Suzi Race, nuova art director alla Industrial Light & Magic, proporre una revisione. Le direttive di Lucas furono precise: il logo doveva essere "molto fascista e inscrivibile in un quadrato per meglio adattarsi ai vari formati". La Race partì da quello che definì "il carattere più fascista che conoscevo": Helvetica Black. Alcune modifiche nelle curve e nelle sovrapposizioni delle lettere crearono un logo molto vicino a quello che conosciamo oggi.
Ma George Lucas non era ancora totalmente soddisfatto. Richiamò Johnston, chiedendogli una revisione del logo della Rice. Johnston aumentò l'estensione orizzontale del logo e corresse le ardite punte della W, costruendo una lettera nuova più allineata con gli altri caratteri. Nacque così il logo di Guerre Stellari che oggi conosciamo.
Ma, come spesso succede quando di un logo vengono realizzate così tante versioni nel tempo, i diversi lettering iniziarono a sovrapporsi nella comunicazione, creando non poca confusione nel pubblico. In più, la promozione si muoveva con tale velocità e sotto molti punti di vista (poster e affissioni, ma anche fumetti ispirati alla serie, gadget, pubblicità) da essere pressoché fuori controllo.
Per questo è facile trovare, nelle pubblicazioni tra il 1976 e il 1980, versioni diverse dello stesso logo, incluse alcune variazioni sul tema davvero raccapriccianti.