
Chi mi segue sa quanto poco apprezzi i famigerati “concorsi di idee”. Non amo il lavoro non retribuito; non amo lavorare ad un progetto senza potermi confrontare direttamente con un cliente; non amo non poter spiegare, difendere e raccontare con cura il mio lavoro.
Ma il Lago di Garda è il mio territorio, la mia casa. E dalle colline del Garda nascono buona parte dei vini che conosco e amo — e dei quali, più di una volta, progetto le etichette. Così, complice anche la presenza temporanea di un entusiasta tirocinante (grazie, Lorenzo!), ho deciso di partecipare al concorso per la realizzazione della nuova identità del Consorzio Garda Doc.
Il compito non era facile: la nuova identità avrebbe dovuto garantire riconoscibilità al Consorzio, lasciando tuttavia sufficiente flessibilità da permetterle di convivere con le identità delle altre dieci Doc confluenti nel nuovo Garda Doc (Valpolicella, Bardolino, Custoza, Soave, Lugana, Colli Morenici e così via) e alle centinaia di produttori che ne fanno parte. Il mio obiettivo, quindi, non era creare un classico logo, immutabile ed eterno — piuttosto, costruire una serie di elementi in grado di raccontare il territorio del Garda anche quando applicati separatamente o adattati secondo variabili diverse.
L’idea è nata dal segno grafico di un’onda: geometrica, costante, incisiva, concettuale. Nera, ovviamente, per potersi adattare a diverse tecniche di stampa e nobilitazione. L’onda racconta il Lago di Garda, ovviamente; ma anche i filari di uva allineati, le colline moreniche attorno al lago; e con un piccolo sforzo, anche le bollicine dello spumante — prodotto di punta della nuova Doc.
La texture che si è generata giustapponendo più onde mi ha convinto subito. Ovunque fosse allineata, interrotta o continua, a tutto formato o limitata in un’area, circondata da un cerchio o da un quadrato, persino sovrapposta ad un colore — in tutti i casi, restava riconoscibile, forte, contemporanea, consistente. Tagliandone una parte secondo l’iconica forma del Lago di Garda, è nato il logo; che, tuttavia, è solo un pezzo di un puzzle più grande, una lettera di un alfabeto intero.
Un azzardo, forse. Un logo tutt’altro che classico — anzi, non solo un logo ma un sistema grafico più ampio. Pur convinto del progetto, non pensavo certo di vincere: temevo di non essere capito. E invece, è stato un piacere essere smentito: il mio logo ha vinto il concorso — a cui hanno partecipato altre 13 agenzie del territorio —, e lo troverete prossimamente su tutto il materiale Garda Doc.
Se volete approfondire il progetto, date un’occhiata al mio portfolio Behance!
settembre 23, 2017
Bellissimo, congratulazioni 😉