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The Food Porn Index: l'epico scontro a suon di hashtag tra frutta e junk food

Sfogliate Instagram, per esempio, ma anche Pinterest e i social network più spudoratamente fotografici: le foto di cibo abbondano, e sono una tale tendenza da aver meritato un nome e un hashtag, #foodporn, e una apposita definizione su Wikipedia. Esistono battute in proposito ("Quando i rullini li pagavi, col cazzo che fotografi quello che mangiavi tutte le sere"), esistono ristoranti che vietano di fotografare il cibo finché si mangia ed altri che invece permettono ai clienti di pagare con scatti su Instagram.L'hashtag #foodporn ha numeri da capogiro: ad oggi sono più di 31 milioni le foto taggate in Instagram.

In mezzo a questo bombardamento di piatti succulenti, cibo da strada e gourmet a cinque stelle, c'è il geniale The Food Porn Index. 

Un'interfaccia eccezionale e coloratissima, musiche intelligenti e statistiche in tempo reale per raccontare l'eterno scontro fotografico a suon di hashtag #foodporn tra il cibo spazzatura (pizza, gelati, hot-dog, pancetta, ciambelle) e il cibo più sano (carote, funghi, patate, frutta rossa). Il tutto condito da animazioni folli al limite della psichedelia: guardatevi il Pizza Bot per più di cinque minuti e, con ogni probabilità, finirete con il telefono in mano alla ricerca di una pizzeria con consegna a domicilio.

I numeri parlano chiaro: solo il 34% delle foto pubblicate ha come soggetto il cibo sano; ben il 66% mostra junk food nella sua peggior forma. Condimenti e caramelle (rispettivamente 52 milioni e 31 milioni di foto) la fanno da padrone, ben oltre i miseri 13 milioni del melone e i ridicoli 480 mila scatti per i cavoletti di Bruxelles.