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Diventare designer senza andare a scuola?

Ho letto di recente un lungo articolo di Karen X. Cheng, giovane designer di San Francisco. Pur condividendo in parte ciò che scrive – è un dato di fatto che nemmeno io sia mai andato a studiare allo IED, alla Rhode Island Design School né in qualunque altra scuola di grafica del mondo –, alcuni passaggi mi hanno lasciato un po' perplesso.

Sono perfettamente d'accordo con affermazioni come:

L'errore più grande che tu possa fare è sperimentare immediatamente Photoshop. Imparare ad usare Photoshop non ti renderà un designer, così come comprare dei pennelli non ti trasformerà in un artista.

Come costruirsi un portfolio se hai appena iniziato a lavorare? La buona notizia è che non hai bisogno di lavorare su veri progetti con veri clienti per farti un portfolio. Inventa i tuoi progetti personali. Resisti alla tentazione di inserirci tutto quello che hai progettato: il portfolio è il luogo dei progetti migliori.

C'è sempre qualcosa da imparare e migliorare. Tieni sempre allenate le tue qualità, e continua a studiare.

  Le prime perplessità le solleva un'affermazione come questa:

Per iniziare: ruba, ruba, ruba. Non preoccuparti subito di essere originale – quello arriverà più tardi, quando sarai a tuo agio con il lavoro. Quando studi uno strumento musicale, prima di comporre brani originali impari a suonare i pezzi altrui. La stessa cosa vale per un designer.

D'accordo. Se al posto di "rubare" avesse usato "ispirarsi", non avrei alzato nemmeno un sopracciglio. Ma il discorso è un po' pericoloso da fare senza alcune specifiche: ad esempio, senza raccomandare di creditare il lavoro al legittimo proprietario se, sbadatamente, si decidesse di inserirlo nel proprio portfolio per agganciare un cliente. O ancora:

Ecco un chiaro segnale di un cattivo designer: i suoi mockup sono pieni di testi segnaposto tipo Lorem Ipsum. Un buon designer è anche un buon comunicatore.

Tutto vero: se scrivessi male le mie mail, se non fossi in grado di raccontare il mio design ad un cliente, se non sapessi motivare e circostanziare le scelte di comunicazione che propongo, non sarei un grande designer. Ma Lorem Ipsum, beh, è tutto un altro paio di scarpe: è un testo finto, che si usa solitamente al posto di un testo vero. L'attività di copywriting, fermo restando che non è – come tutto il resto – una cosetta che si può improvvisare, è un mestiere delicato che richiede tempo e, ovviamente, accordi precedenti con il cliente.

 

Ma nel complesso, a spaventarmi di più in questo articolo è il tono generale. Karen consiglia ottimi libri e tutorial su quasi qualunque cosa. Snocciola consigli veloci e talvolta superficiali, collegando ciascuno a questo o quel testo, questa o quella risorsa online. Tutto ottimo. Capisco anche il senso positivo del messaggio – "Con la buona volontà e l'applicazione si può fare tutto" – ma temo che, letto da occhi meno allenati dei nostri, ne esca in realtà qualcosa più simile a "Ah, beh, ma allora a fare il designer son capaci tutti!". E invece, sono certo che la corretta formazione, continua e approfondita, sia base culturale e fondamentale del nostro mestiere.